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sabato 7 novembre 2015

Icone del design #3: le caffettiere

Negli anni '30 Alfonso Bialetti, osservando il funzionamento di una "lisciveuse", antenata delle moderne lavatrici, inventa la Moka che grazie alla perfetta combinazione di forma e funzione è diventata una vera icona del design.

Da allora altre aziende ed imprenditori italiani si sono cimentati con successo nell'ideazione di caffettiere belle ed innovative; primo fra tutti il bergamasco Carlo Giannini  che a partire dal 1968 realizza Giannina completamente in acciaio, con la chiusura a pressione per mezzo del manico, ed il filtro interno che consente, semplicemente capovolgendolo, di scegliere se preparare tre o sei tazze di caffè

Alessi affida invece ad un grande architetto italiano, Aldo Rossi, il compito di innovarne completamente la forma: nascono così  La Conica (1980-1983)  e La Cupola (1988), vere e proprie architetture per fare il caffè.
Più recentemente, sempre per Alessi, nascono Ossidiana disegnata dall'architetto siciliano Mario Trimarchi che ricorda la forma delle schegge dell'omonima pietra vulcanica e l'ultima nata Pulcina di Michele de Lucchi presentata al pubblico nel luglio 2015.

Zazà, ideata dai designer Angeletti e Ruzza, è prodotta invece da Guzzini, altra storica azienda italiana di oggetti per la casa.

E' noto: gli Italiani sono molto esigenti quando si parla di caffè... 


Design icons # 3: coffee makers
In the 30s Alfonso Bialetti, observing the operation of a "lisciveuse", ancestor of modern washing machines, invented the Moka that, with a perfect combination of form and function, has become a design icon.

Since then other Italian companies and entrepreneurs have ventured successfully in the design of beautiful and innovative coffeepots; first of all Carlo Giannini from Bergamo that since 1968 produces Giannina in stainless, with the pressure closing through the handle, and the internal filter that allows, simply by turning it, to choose whether to prepare three or six cups of coffee

Alessi asked to a great Italian architect Aldo Rossi, to innovate completely the form: so it born The Conical (1980-1983) and The Dome (1988), true architectures for making coffee.
Recently for Alessi born Ossidiana designed by the Sicilian Mario Trimarchi  like the splinters of homonymous volcanic stone and the last Pulcina by Michele de Lucchi presented to the public in July 2015.

Zaza, created by designers and Angeletti Ruzza, is produced instead by Guzzini, another historic Italian manufacturer of household items.

It is known: Italians are very demanding when it comes to coffee ...




 La Moka (Alfonso Bialetti)


Giannina  (Carlo Giannini)

 La Conica (Aldo Rossi per Alessi)

La Cupola (Aldo Rossi per Alessi )

Ossidiana (Mario Trimarchi per Alessi)  

Zazà (Angeletti e Ruzza per Guzzini)

Pulcina (Michele de Lucchi  per Alessi)

venerdì 9 gennaio 2015

Oro, argento, bronzo o....

Per questo inizio di nuovo anno ho deciso di farmi un regalo: un mobile contenitore da collocare sotto il lavandino "Linda" disegnato da Achille Castiglioni nel 1977.
Ho subito pensato che sarebbe stato adatto, per forma e dimensione, un classico del design italiano: il componibile 4970/84 disegnato nel 1973 da Anna Castelli Ferrieri per  la  Kartell, azienda fondata dal marito nel 1966.

Una volta individuato l'oggetto del desiderio si poneva il problema di scegliere il colore: meglio uno dei nuovissimi  metallizzati oro, argento, bronzo...

For the start of this new year I decided to give me a gift: a little cabinet  to be placed under the sink  "Linda", designed by Achille Castiglioni in 1977.
I immediately thought it would be appropriate, in shape and size, a classic of Italian design: the "Componibile 4970/84" designed in 1973 by Anna Castelli Ferrieri for Kartell,a company founded by her husband in 1966.

Once you have located the object of desire, the choose the color: best one of the newest metallic gold, silver, bronze ...



 o  uno di quelli originari nero, rosso, bianco?

or a color of the original ones,black,red,white






Alla fine ho optato per quello bianco, tra i colori scelti da Anna Castelli per le prime produzioni.
Ed ecco il risultato: posso ritenermi soddisfatta.

Finally  I opted for the white,one of the colors chosen by Anna Castelli for the first productions.
And here is the result: I can be satisfied.



Foto tratte da qui

venerdì 4 luglio 2014

Icone del design # 2: le lampade

Seconda puntata della mia personale (e informale) rassegna sulle icone del design.
Da terra, da tavolo, a sospensione o a parete, le lampade, ciascuna con una propria personalità, possono essere veri e propri oggetti d'arte.
E, allo stesso tempo, strumenti imprescindibili per diffondere la luce creando atmosfere uniche, alle volte magiche.
Queste sono quelle che preferisco.  

Design icons #2: lamps
Second part of my personal (and informal) survey on the icons of design. 
Floor or table lamps, hanging or wall lighting, each with its own personality, can be true works of art. 
And, at the same time, indispensable tools to diffuse the light, creating a unique atmosphere, at times magical. 
These are the ones I prefer.



Arco, Achille Castiglioni ,1962, Flos

 Boalum, Gianfranco Frattini,/Livio Castiglioni, 1970, Artemide

 Bourgie, Ferruccio Laviani, 1994, Kartell
 Eclisse, Vico Magistretti, 1965, Artemide

FI/Y, Ferruccio Laviani,  Kartell 
Knappa, Brylle/Jacobsen, Ikea 

 Lampada Triennale,  Angelo Lelli, 1951, Arredoluce

Nesso, Giancarlo Mattioli 1967, Artemide 

 Paolo Rizzato, 1973, Flos

Pipistrello, Gae Aulenti, 1965 Martinelli Luce

 Rosy Angelis, Philippe Stark, 1994 Flos

 Rosy Angelis, Philippe Stark 1994, Flos

Tolomeo, Michele De Lucchi  Gianfranco Fassina, 1987, Artemide

giovedì 26 giugno 2014

Lina Bo Bardi: un'italiana in Brasile

Romana di nascita, brasiliana "per scelta" (giunse in Brasile con il marito alla fine degli anni '40) Lina Bo Bardi, di cui quest'anno si celebrano i cento anni dalla nascita, fu donna ed architetto di grande energia ed impegno civile.
Un concetto di architettura come disciplina che correli etica, politica e bellezza è alla base di tutta la sua produzione; cercò sempre di realizzare edifici che mettessero al centro la persona e che dialogassero con la natura circostante (rigogliosissima quella brasiliana).
Il progetto della sua casa, La casa de Vidro di San Paolo del Brasile, può essere considerato una sorta di manifesto della sua opera.
Lina àncora saldamente la parte posteriore  dell'edificio al terreno  e  realizza, a valle, un parallelepipedo di vetro, sospeso su esili pilastri,  che si protende verso il paesaggio; una scala di ferro e granito  lo collega al giardino sottostante.
Una porzione di paesaggio è poi letteralmente abbracciata dalla casa, costruita intorno ad un grande albero.
L'architetto fu anche designer e alcuni dei mobili  che vediamo nelle immagini  sono realizzati su suo disegno ed ancora oggi prodotti. 
Celeberrima la Bowl Chair, rieditata di recente in 500 esemplari da Arper, in cui elemento fondamentale è l'interazione con l'uomo (per saperne di più vai qui ).

L'edificio oggi, per volontà di Lina e di suo marito, è divenuto la sede della omonima fondazione che ha lo scopo di promuovere studi nel campo dell'arte e dell'architettura

Lina Bo Bardi: an Italian in Brazil
Italian by birth, Brazilian "by choice" (arrived in Brazil with her husband at the end of the '40s), Lina Bo Bardi, which this year they celebrates the centenary of his birth, was a woman and an architect of great energy  and civic engagement . 
A concept of architecture as a discipline that correlates ethics, politics, and beauty is the basis of all his work; she  always tried to create buildings around  the person and  in communication with the nature (that very lush Brazilian). 
The project of his home, La Casa de Vidro in Sao Paolo, Brazil, can be considered a sort of manifesto of his work. 
Lina firmly anchors the rear of the building to the ground and realizes in the valley, a box of glass, suspended on slender pillars, which juts out into the landscape; a scale  of iron and granite connects it to the garden below. 
A portion of the landscape is then literally embraced by the house, built around a large tree. 
The architect was also a designer and some of the furniture that we see in the pictures are made to his design and is still produced. 
The famous Bowl Chair, recently reissued in 500 specimens from Arper, in which the fundamental element is interaction with humans (for more information go here). 

The building today, by the will of Lina and her husband, became the seat of the homonymous foundation that aims to promote studies in the field of art and architecture.



mercoledì 18 giugno 2014

Eleganza e design alla Bastille.

Accade che, dopo aver mangiato qualcosa dal sapore molto dolce, venga immediatamente il desiderio di compensare con qualcosa di salato (e viceversa).
Dopo l'esplosione di colori delle case di cui ho parlato nei due precedenti post, a me è venuta voglia di un po' di rigore e sobrietà, colori neutri e semplice eleganza.
Tutto questo l'ho trovato in questo appartamento parigino di Passage Saint Antoine, Bastille, che appartiene ad un fotografo d'interni.
Si tratta di un bilocale in cui il living e la camera da letto prendono luce e si aprono su un piacevole cortile.
Nell'angolo cottura, delimitato da una penisola, è stata creata una parete attrezzata con spazi chiusi da eleganti sportelli cromati; un'idea interessante per chi, avendo la cucina a vista, voglia accordarla con il resto dell'ambiente.
L'arredo è anch'esso semplice e lineare ma arricchito da importanti pezzi  di design  come la lampada tripode "Rosy Angelis" disegnata da Philippe Stark nel 1994 e prodotta da Flos, la poltrona "Panton" disegnata da Verner Panton nel 1959 (qui nell'angolo studio), e le due poltrone di Charles and Ray Eames, la celeberrima RAR Rocking Chair (1950), e, nella camera da letto, la scenografica La Chaise, disegnata nel 1948 per un concorso di design indetto dal MOMA di New York, il cui nome allude alla scultura galleggiante realizzata nel 1927 da Gaston Lachaise.
L'appartamento può essere affittato per brevi periodi e chissà se prima o poi... 

Elegance and design to the Bastille
It happens that, after eating something very sweet taste, is immediately the desire to compensate with something salty (and vice versa).
After the explosion of colors of the houses I mentioned in the previous two posts, I need  to a little rigor and sobriety, neutral colors and simple elegance.
All these I have found in this Parisian apartment of Passage Saint Antoine, Bastille, which belongs to a interior photographer.
It is a two-room apartment where the living room and bedroom are taking light and open onto a pleasant courtyard.
In the kitchen, surrounded by a peninsula, was created a wall equipped with enclosed spaces from elegant chrome doors; an interesting idea for those who, having the kitchen corner, wants to tune it with the rest of the environment.
The decor is simple and straightforward but also enriched by important design pieces such as lamp tripod "Rosy Angelis" designed by Philippe Starck in 1994 and produced by Flos, the chair "Panton"  designed by Vermer Panton in 1959 (here in the study area), and the two chairs by Charles and Ray Eames, the famous RAR Rocking Chair (1950), and, in the bedroom, the scenic La Chaise, designed in 1948 for a design competition organized by  the MOMA in New York , whose name alludes to the floating sculpture created in 1927 by Gaston Lachaise.
The apartment can be rented for short periods of time and who knows if sooner or later...

 
 





 





 


 














 Foto da   Onefinestay  e da stardust