Il wabi-sabi è un
concetto giapponese che fonda le sue radici nel buddismo Zen (in Cinese Chàn), dottrina importata da Eisai, un monaco del XII secolo, in Giappone dalla Cina .
Il termine wabi-sabi nasce dall’unione di due parole: wabi cioè semplice, povero (la cui radice è "wa" che significa
armonia) e sabi cioè deteriorato, invecchiato.
Insieme le due parole rappresentano l’arte giapponese di
trovare la bellezza nell’imperfezione, di accettare il ciclo naturale di
crescita, decadimento e morte e quindi di saper cogliere il fascino che
trapela dal profondo di una cosa antica, come la superficie chiazzata di una
ciotola d’argento o l’eleganza di un ramo secco.
In arredamento gli interni wabi-sabi sono
caratterizzati dall’utilizzo di materiali naturali che non nascondono l’usura
del tempo, e di oggetti capaci di invecchiare ed essere riparati (come il vasellame andato in frantumi e ricomposto sottolineando le spaccature con l'oro).
Un ambiente wabi-sabi però non è mai disordinato o sciatto, anzi è il
frutto di cura e di attenzioni che permettono agli oggetti di sopravvivere e di
trasformare in fascino i segni del tempo.
La palette di riferimento è costituita dai bruni, neri,
grigi, verdi e ruggine; tale scelta non si traduce in una limitazione, ma può invece essere una tavolozza infinita; occorre solo affinare la capacità di cogliere le sfumature.
Altro elemento fondamentale è la luce, mai diretta o accecante ma piuttosto una penombra riposante.
Wabi-sabi, the charm of imperfection
The wabi-sabi is a Japanese concept that has its roots in Buddhism Zen (Chan in Chinese), doctrine imported to Japan from China by Eisai in twelfth-century.
The term wabi-sabi is born from the union of two words wabi that is simple, poor (whose root is "wa" meaning harmony) and sabi that is damaged, aged.
Together the two words represent the Japanese art of finding beauty in imperfection, accepting the natural cycle of growth, decay and death, and then to be able to capture the charm that leaks out from the bottom of something ancient, like the mottled surface of a silver bowl or the elegance of a dry branch.
In home decor wabi-sabi is characterized by the use of natural materials that do not hide the wear and tear of time, and objects that get old and can be repaired ( like broken crockery reassembled emphasizing the cracks with gold).
A wabi-sabi environment, however, is never messy or sloppy, or rather is the result of care and attention that allows objects to survive and make charm in the signs of aging.
The colors of reference are browns, blacks, grays, greens and rust; this choice does not result in a limitation, but it can be an infinite palette, you only need to sharpen the ability to grasp the nuances.
Another key element is the light, never direct or blinding but rather a twilight.
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