mercoledì 27 gennaio 2016

Un appartamento "materico"

L'aggettivo che mi è venuto in mente guardando quest'appartamento, ristrutturato e riqualificato dal punto di vista energetico dall'architetto  Fabio Carrabetta, è "materico",  termine che viene usato dai critici d'arte quando la materia di cui è fatta un'opera (ad esempio quelle di Burri o Tapies) è il mezzo attraverso il quale l'artista raggiunge  l'espressività.
  
In effetti Carrabetta, da una parte sembra aver fatto suo  il motto di Ludwig Mies Van der Rohe "Less is More"  ricercando un linguaggio semplice e  pulito, ottenuto attraverso la rimozione del superfluo, dall'altra pone l'accento sulla forza espressiva dei materiali naturali, che sono i veri protagonisti di questo interno e a cui è affidato  il compito di  connotare gli ambienti anche dal punto di vista cromatico; legno d'ulivo e travertino per il tavolo da pranzo che più che un arredo sembra una scultura, rovere moro per gli arredi fissi come la quinta contenitore che divide il living dalla zona notte,  marmo traslucido per la  parete di fondo della doccia di uno dei due bagni dal forte impatto visivo, argilla per intonaci e pitture delle pareti.

L'idea in più? Un divano  componibile che assume diverse configurazioni assecondando le diverse esigenze di fruizione del living.

Ah dimenticavo un dettaglio importante! L'appartamento si trova a Roma. 
Fotografie di Luigi Filetici   da Archilovers

A material flat
The word that came to my mind looking at this apartment, renovated and upgraded in terms of energy by architect Fabio Carrabetta is "material", term used by art critics when the material  of a work (for example of Burri or Tapiés) is the means used by  the artist to find the expressiveness.

Carrabetta  following  the motto of Ludwig Mies van der Rohe's "Less is More" looks for a clean and simple language, obtained by removing the superfluous and he focuses on the expressive power of natural materials , which are the real stars of this apartment and to which is assigned the task to characterize the environments from the point of view of color; olive wood and travertine for the dining table that seems more a sculpture than a furniture, dark oak for fixed furnishings as the container that separates the living from the sleeping area, translucent marble for the wall of the shower in one of the two bathrooms with a strong visual impact, clay for plaster and paint of walls.

Another  idea? A sectional sofa that takes on different configurations favoring the needs of enjoyment of living.

Oh I forgot one important detail! The apartment is in Rome.
Photographs by Luigi Filetici from Archilovers





























lunedì 18 gennaio 2016

Scandinavo tropicale

Per chi nelle fredde giornate d'inverno già sogna l'estate ecco Tillfälle, la nuova collezione di Ikea in edizione limitata disponibile da febbraio.
Un vero  e proprio corto circuito  tra linee scandinave e ispirazioni tropicali, colori vivaci e grafismi nordici, disegno essenziale e gioia di vivere brasiliana.
Davvero esplosiva.   

Tropical Scandinavian

For those that already dream summer on cold winter,days here Tillfälle the new Ikea limited edition collection available in February.
A real short circuit between Scandinavian lines and tropical inspirations, bright colors and nordic graphic elements, essential design and  Brazilian joy of  life.
Really explosive.

















lunedì 11 gennaio 2016

Non il solito parquet

Il parquet è senza dubbio il tipo di pavimentazioni che preferisco; sa essere discreto e protagonista allo stesso tempo, classico e contemporaneo, esalta l'arredamento senza troppo condizionarlo, offre una vastissima possibilità di scelta di essenze, colori e formati diversi.

Ma se cercate qualcosa di veramente originale per sottolineare un percorso, uno specifico ambiente della casa, o mettere in risalto anche solo una zona all'interno di una stanza, la soluzione giusta potrebbe essere il parquet decorato.
L'idea di un parquet decorato con disegni realizzati su tavole grezze e successivamente protette con uno strato di vernice è venuta a Carlo Bardelli che ha voluto trasferire sul terreno dei pavimenti in legno l'esperienza e la sensibilità sviluppate in anni di dialogo con il materiale ceramico.
Nasce così la collezione di listoni prefiniti di Xilo1934 progettata e prodotta interamente in Italia: 14 designer  sono stati chiamati per l'ideazione dei disegni ed ognuno ha messo a disposizione la propria creatività ed i temi ricorrenti dei propri lavori, per dare vita ad una varietà di possibilità veramente per tutti i gusti.
Inoltre è un parquet prodotto senza utilizzo di formaldeide e con vernici ad acqua ed è adatto sia alla posa con colla sia a quella flottante.

A me, che piacciono particolarmente  le contaminazioni, ha colpito Kimano firmato da Fiorella Bonanno che ripropone sulla superficie in legno le decorazioni tipiche delle ceramiche siciliane.
E voi quale preferite?

Not the usual parquet
The parquet is undoubtedly the type of flooring that I prefer; knows how to be discreet and protagonist at the same time, classic and contemporary, it enhances the decor without much influence it, offers a wide choice of essences, colors and sizes.
But if you want something truly original to point out a path, a specific room in the house, or highlight just one area, the solution could be the decorated parquet.
The idea of ​​a parquet decorated with drawings made on rough planks and then protected with a layer of paint is coming to Carlo Bardelli who wanted to transfer on  wooden floors the experience and sensitivity developed through years of dialogue with the material ceramic.
The result is the collection of pre-finished planks of Xilo1934, designed and manufactured entirely in Italy: 14 designers were called for the creation of drawings and each one has made available its creativity and the recurring themes of their work, to give life to a variety of  possibility for everyone.
It is produced without the use of formaldehyde and with water-based paints and is suitable for both the installation with glue both to the float.
I especially like contamination, so I love Kimano signed by Fiorella Bonanno that repeats on wooden surface the typical decorations  of Sicilian ceramics.
And you which one you prefer?


Alessio Pinto "Esagona"

Nigel Coates "Archipetali"

Marco Piva "Rosette"

Cinzia Anguissola D'Altoé "Rosae"

Luca Scacchetti "Geometrico"

Marco Ferreri  "Imprinting"


Davide Pizzigoni "Tappeti volanti"

Carlo Dal Bianco "Paislay"


Luca Compri "Maps"

Paolo Tempia Bonda " Ramoscelli"

Fiorella Bonanno "Kimano"






mercoledì 6 gennaio 2016

Sotto un soffitto a volta blu

Questo edificio di Lucca è stato oratorio dell'antico ospedale della Compagnia della Croce  nel XIV secolo, chiesa  dal XVI  al XX secolo, palestra in epoca fascista (su una parete c'è ancora la scritta "Credere, obbedire, combattere", lasciata dall'attuale proprietario come testimonianza storica), poi magazzino per sanitari ed ora casa-studio del fotografo Massimo Vitali e della sua famiglia.

Il progetto di restauro e di adattamento alla nuova funzione porta la firma di Paola Sousa e dello studio Momus Architetti ; l'idea di base è stata consolidare l'edificio nel massimo rispetto per la struttura originaria, delle volte tinteggiate di azzurro,  delle decorazioni e degli affreschi, ripristinando anche l'antico collegamento diretto con la sacrestia.

La navata oggi accoglie una struttura in ferro (scala e ballatoio) e due volumi realizzati in legno in cui sono raggruppati i servizi e le camera da letto.

Per l'arredo si è optato per un mix di arredi contemporanei (in gran parte Edra), mobili di recupero e pezzi e quadri di famiglia, che creano un piacevole contrasto con i muri delabré e con la muratura che riaffiora sotto gli strati di intonaco non ricostruiti.

Ma sapete secondo  Vitali quello che fa la differenza? La luce (che arriva prevalentemente dall'alto) e l'acustica.

E a voi piacerebbe vivere in una casa in cui è protagonista la storia?

Under a vaulted ceiling in blue


This building in Lucca was in the fourteenth century an old hospital chapel of the Società della Croce, it was a church from the sixteenth to the twentieth century, a gym during the Fascist period (on a wall is still the word "Believe, obey, fight",  left  from the current owner as historical evidence), then storage for health and now home-studio of the photographer Massimo Vitali and his family.

The project of restoration and adaptation to the new function is signed by Paola Sousa and study Momus Architetti; the basic idea was to consolidate the building with the utmost respect for the original structure, his vaulted ceiling painted in blue, the decorations and frescoes, restoring also the old direct connection to the sacristy.

The nave today welcomes an iron structure (scale and gallery) and two volumes in timber in which the services and bedroom are grouped.
About the furniture They have opted for a mix of contemporary furnishings (largely Edra),  pieces of recovery and furniture and  paintings from family, which create a pleasant contrast to the "delabré" walls and with masonry that resurfaces under layers of plaster not rebuilt.

But do you know Vitali is the second most important thing? The light (which comes mainly from the top) and the acoustics.

Would you like to live in a house in which the story is the protagonist?



































The Socialite FamilyNew York TimesMomus Architetti,  Il Tirreno,